6 Motivi per scegliere il regime forfettario sugli affitti brevi
Lorenzo Stagno
Stai cercando un modo per pagare meno tasse sugli affitti brevi?
Probabilmente stai già lasciando sul tavolo molti più soldi del necessario.
Scegliere il regime forfettario per gli affitti brevi è la soluzione più conveniente per ridurre la pressione fiscale, massimizzare i profitti e operare con serenità.
In questo articolo analizzeremo i 6 principali motivi per cui conviene scegliere il regime forfettario per svolgere un’attività di affitto breve.
Questi 6 motivi sono applicabili alle cosiddette strutture ricettive extralberghiere quali B&B, Affittacamere e Case vacanza che hanno diversi punti di contatto con gli affitti brevi
(--> metti link all’articolo 2).
Quindi, perché dovresti scegliere il regime forfettario sugli affitti brevi?
1. Risparmio fiscale fino al 60%
Il regime forfettario permette di abbattere drasticamente le tasse fino al 60%.
Facciamo un esempio concreto per capire meglio il vantaggio fiscale:
Marco affitta 3 appartamenti su Airbnb e ogni anno incassa 60.000 euro di canoni lordi.
Per semplicità consideriamo che incassi 20.000 euro per ogni appartamento.
Vediamo quante tasse dovrebbe pagare nei vari casi:
1. affitti brevi senza partita iva in regime ordinario irpef. Consideriamo che Marco non abbia altri redditi (se li avesse, la tassazione sarebbe maggiore): 17.409 euro.
2. affitti brevi senza partita iva in regime di cedolare secca. Sul primo appartamento la cedolare secca è al 21% mentre sugli altri due è al 26%: 14.600 euro.
3. affitti brevi con partita iva in regime forfettario con riduzione Inps 35%:
imposte sui redditi |
1.200,00 € |
contributi previdenziali |
3.823,91 € |
TOTALE TASSE |
5.023,91 € |
4.affitti brevi con partita iva in regime forfettario e lavoro dipendente (quindi nessun contributo Inps):
imposte sui redditi |
1.200,00 € |
contributi previdenziali |
|
TOTALE TASSE |
1.200,00 € |
In poche parole:
- Senza partita IVA: tasse tra i 14.600 e i 17.000 euro.
- Con partita IVA in regime forfettario: tasse da soli 1.200 a 5.023 euro.
Il regime forfettario per gli affitti brevi permette quindi di raggiungere un risparmio fiscale difficilmente raggiungibile per qualsiasi altro tipo di attività.
Se vuoi approfondire questo argomento vai al nostro articolo completo qui (Link articolo 7).
2. Stop alle ritenute Airbnb e Booking
Chi fa affitti brevi subisce una ritenuta d’acconto del 21% sui canoni spettanti.
Questa ritenuta viene fatta dai portali OTA (airbnb e booking) oppure dai property managers.
Se si opera con partita iva, invece, non si subisce la ritenuta e quindi si incassa il canone pieno (l’unica trattenuta è la percentuale spettante al portale o al property manager).
Per evitare la ritenuta occorre comunicare subito ai portali OTA o al property manager che si è provveduto ad aprire la partita iva.
Quindi, con Partiva IVA in regime forfettario incassi subito il 100% dei tuoi guadagni dagli affitti brevi.
3. Zero rischi di accertamenti fiscali
Aprire una partita IVA in regime forfettario è una scelta totalmente legale e non può essere contestata dall’Agenzia delle Entrate come un indebito risparmio d'imposta.
L’importante è far sì che l’attività svolta sia effettivamente quella di casa vacanze e segua le normative regionali.
4. Accesso a finanziamenti e contributi
La maggior parte dei bandi pubblici (nazionali e locali) è riservata a chi opera con la partita iva e quindi non è accessibile a chi svolge attività di affitto breve.
Scegliendo il regime forfettario, puoi ottenere risorse finanziarie importanti per sviluppare la tua attività, altrimenti irraggiungibili.
Quindi, solo chi opera con partita IVA può accedere a bandi pubblici e contributi a fondo perduto.
5. Contributi previdenziali per il tuo futuro
Una parte della pressione fiscale che abbiamo considerato nei calcoli di convenienza della partita IVA (al punto 1) è costituita dai contributi previdenziali.
A differenza dell’attività di affitto breve che prevede solamente il pagamento delle imposte sui redditi (Irpef o cedolare secca), con la partita iva è necessario pagare i contributi all’INPS.
Questo permette di maturare il diritto ad una pensione che, per quanto non elevata, è un investimento intelligente per il tuo futuro.
6. Anticipa i cambiamenti normativi
Le normative sugli affitti brevi sono e diventeranno sempre più severe.
Qualche anno fa è stato introdotto l’obbligo di apertura della partita iva per chi utilizza più di 4 appartamenti come case vacanza.
Oggi è già emersa la proposta di portare questo limite a 2 appartamenti.
Aprire già oggi la partita IVA significa anticipare le regole future e proteggere il tuo business.
In conclusione, scegliere il regime forfettario per gli affitti brevi significa:
- sicurezza fiscale
- risparmio tangibile
- maggiore libertà finanziaria
Vuoi sapere esattamente quanto puoi risparmiare?
Adesso.