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Nel nostro blog trovi articoli pratici, aggiornamenti normativi, strategie fiscali e consigli utili per host, sublocatori e property manager. 

Un punto di riferimento per chi vuole evitare errori, risparmiare sulle tasse e lavorare in serenità.

Affitti brevi: conviene davvero aprire la partita IVA?

Stai affittando un appartamento su Airbnb o Booking?  Allora questa domanda ti riguarda da vicino...

La partita IVA è un obbligo o un'opportunità?

La risposta è sorprendente: 

anche quando non è obbligatoria, aprire la partita IVA conviene

E non poco.

Come spiegato nell’articolo "6 motivi per scegliere il regime forfettario sugli affitti brevi" (link all’articolo 17) aprire la partita IVA con il giusto inquadramento fiscale può portarti a un risparmio fiscale enorme, anche se hai un solo immobile da affittare.

Vediamo come funziona e perché sempre più host la stanno scegliendo.

 

Regime forfettario: come funziona per gli affitti brevi

 

La scelta più vantaggiosa è quella del regime forfettario per strutture ricettive, in particolare per le case vacanza (la formula più vicina all'affitto breve).

In pratica, l’attività va inquadrata come struttura ricettiva vera e propria e supportata con apertura di partita IVA.

Tassazione:

  • Viene tassato solo il 40% dei canoni lordi percepiti (coefficiente di redditività del 40%).
  • Non è possibile scaricare i costi, ma non lo è nemmeno con la cedolare secca.
  • Su questo 40% si applicano:
    • 5% di imposta per i primi 5 anni (poi 15%)
    • Contributi INPS circa 25% (con contributo minimo di circa 4.400 €/anno se non hai altre coperture).

Il risultato è sorprendente!

Paghi circa il 30% sul 40% del reddito. Ovvero il 12% sul totale dei canoni lordi.

Rispetto al 43% dell’IRPEF o al 21-26% della cedolare secca, è un taglio netto.

 

Cosa può ridurre ulteriormente le tasse?

 

Ci sono 3 casi in cui i contributi INPS vengono abbattuti o eliminati:

  1. Riduzione del 35% dei contributi per chi aderisce al forfettario
  2. Nessun contributo per lavoratori dipendenti full-time
  3. Riduzione del 50% per pensionati over 65

In questi casi, la tassazione totale può scendere anche al 2% dei canoni lordi

Sì, hai letto bene: 2%.

 

Facciamo un esempio concreto su quanto puoi risparmiare

 

Marco affitta tre appartamenti su Airbnb, incassando 60.000 euro lordi l’anno (20.000 per appartamento). 

Vediamo quanto paga:

  • Senza partita IVA (regime ordinario IRPEF): 18.699 €
  • Cedolare secca (21%-26%): 14.600 €
  • Con partita IVA, regime forfettario + riduzione INPS 35%: 5.023 €
  • Con partita IVA e lavoro dipendente: 1.200 €

 

Il risparmio è evidente.

 

Quindi tirando le somme, aprire una partita IVA per affitti brevi non è solo una formalità fiscale, ma una scelta strategica che può:

  • ridurre drasticamente le tasse
  • metterti in regola con le normative
  • offrirti maggiore stabilità a lungo termine

Il momento migliore per valutare questa opzione? 

Adesso.

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