Affitti brevi: conviene davvero aprire la partita IVA?
Lorenzo Stagno
Stai affittando un appartamento su Airbnb o Booking? Allora questa domanda ti riguarda da vicino...
La partita IVA è un obbligo o un'opportunità?
La risposta è sorprendente:
anche quando non è obbligatoria, aprire la partita IVA conviene.
E non poco.
Come spiegato nell’articolo "6 motivi per scegliere il regime forfettario sugli affitti brevi" (link all’articolo 17) aprire la partita IVA con il giusto inquadramento fiscale può portarti a un risparmio fiscale enorme, anche se hai un solo immobile da affittare.
Vediamo come funziona e perché sempre più host la stanno scegliendo.
Regime forfettario: come funziona per gli affitti brevi
La scelta più vantaggiosa è quella del regime forfettario per strutture ricettive, in particolare per le case vacanza (la formula più vicina all'affitto breve).
In pratica, l’attività va inquadrata come struttura ricettiva vera e propria e supportata con apertura di partita IVA.
Tassazione:
- Viene tassato solo il 40% dei canoni lordi percepiti (coefficiente di redditività del 40%).
- Non è possibile scaricare i costi, ma non lo è nemmeno con la cedolare secca.
- Su questo 40% si applicano:
- 5% di imposta per i primi 5 anni (poi 15%)
- Contributi INPS circa 25% (con contributo minimo di circa 4.400 €/anno se non hai altre coperture).
Il risultato è sorprendente!
Paghi circa il 30% sul 40% del reddito. Ovvero il 12% sul totale dei canoni lordi.
Rispetto al 43% dell’IRPEF o al 21-26% della cedolare secca, è un taglio netto.
Cosa può ridurre ulteriormente le tasse?
Ci sono 3 casi in cui i contributi INPS vengono abbattuti o eliminati:
- Riduzione del 35% dei contributi per chi aderisce al forfettario
- Nessun contributo per lavoratori dipendenti full-time
- Riduzione del 50% per pensionati over 65
In questi casi, la tassazione totale può scendere anche al 2% dei canoni lordi.
Sì, hai letto bene: 2%.
Facciamo un esempio concreto su quanto puoi risparmiare
Marco affitta tre appartamenti su Airbnb, incassando 60.000 euro lordi l’anno (20.000 per appartamento).
Vediamo quanto paga:
- Senza partita IVA (regime ordinario IRPEF): 18.699 €
- Cedolare secca (21%-26%): 14.600 €
- Con partita IVA, regime forfettario + riduzione INPS 35%: 5.023 €
- Con partita IVA e lavoro dipendente: 1.200 €
Il risparmio è evidente.
Quindi tirando le somme, aprire una partita IVA per affitti brevi non è solo una formalità fiscale, ma una scelta strategica che può:
- ridurre drasticamente le tasse
- metterti in regola con le normative
- offrirti maggiore stabilità a lungo termine
Il momento migliore per valutare questa opzione?
Adesso.